Approfondimenti

L'ortodontista

Chi è l’ortodontista, o meglio, l’ortognatodontista?

Gli ortodontisti, inizialmente, sono dentisti, ma non tutti i dentisti diventano ortognatodontisti. È importante che il trattamento ortodontico venga eseguito da professionisti competenti poiché modifica in modo permanente la posizione dei denti, dei competenti mascellari e il profilo del viso.

Chi può fare ortodonzia?

Possono fare ortodonzia gli abilitati all’esercizio dell’odontoiatria, e quindi tutti i laureati in odontoiatria o i medici chirurghi inseriti nell’albo degli odontoiatri. Alcuni di questi laureati (più di 3.000) sono soci S.I.D.O. (Società Italiana di Ortodonzia). Gli iscritti a questa società scientifica sono dei cultori di questa disciplina, e vengono costantemente aggiornati sulle nuove tecniche e metodologie. Tra tutti i soci S.I.D.O. alcuni esercitano esclusivamente la professione ortodontica, altri sono specialisti in ortognatodonzia. Scuole di specializzazione in questa disciplina esistono in Italia dal 1974, e sono operanti nelle sedi universitarie più importanti.

Dove posso trovare un ortodontista?

Puoi chiamare l’Ordine dei Medici Chirurghi locale, oppure telefonare al numero verde S.I.D.O. 800.630073 e chiedere di un ortodontista della tua zona, oppure vai al sito Internet www.sido.it alla voce “cerca un ortodontista”.

L'ortognatodonzia

ORTO = DRITTO GNATO = MASCELLARI DONZIA = DENTI Definizione È quella branca dell’ odontoiatria che si occupa di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malposizioni dei denti e delle ossa facciali. Gli obbiettivi I principali obiettivi del trattamento ortodontico sono:

  • allineamento corretto dei denti;
  • salute dei denti e del loro apparato di sostegno;
  • funzione masticatoria efficiente;
  • buona estetica del viso;
  • stabilità nel tempo dei risultati ottenuti.

L’operatore sanitario dedicato a questa disciplina è l’ortodontista o ortognatodontista.

Qual'è la causa (eziologia) delle malocclusioni?

I fattori che causano le malocclusioni sono numerosi ed associati. Questi possono essere ereditari (trasmessi dal patrimonio genetico dei genitori) ed ambientali.

Fattori ereditari:

  • affollamento dentario
  • diastemi interdentali (spazio tra i singoli denti)
  • denti soprannumerari (denti in più rispetto al numero normale)
  • agenesie (mancanza di alcuni elementi dentali)
  • Prognatismo: iposviluppo della mandibola associato o meno ad ipersviluppo del mascellare superiore
  • Progenismo; ipersviluppo della mandibola assocato o meno ad iposviluppo del mascellare superiore

Fattori ambientali :

  • abitudini viziate, come il succhiamento di pollice, penna e “ciuccio” oltre i 4 anni
  • deglutizione infantile (o atipica) con interposizione della lingua tra i denti
  • respirazione orale per ostruzione delle vie aeree superiori da tonsille edadenoidi ipertrofiche, deviazione del setto nasale o allergie
  • perdita prematura dei denti decidui o permanenti (per carie o traumi).

Non vanno dimenticate le malocclusioni che sono l’espressione di sindromi malformative di origine genetica oppure conseguenti ad embriopatie da fattori non ereditari come farmaci, sostanze tossiche, radiazioni ed agenti infettivi.

Come vengono classificate le malocclusioni?

I fattori che causano le malocclusioni sono numerosi ed associati. Questi possono essere ereditari (trasmessi dal patrimonio genetico dei genitori) ed ambientali.

  • Malocclusione Classe I

Corretto rapporto tra mascellare superiore e mandibola. Il problema è quindi I esclusivamente di tipo dentale (protrusione, affollamento, rotazioni, ecc.)

  • Malocclusione Classe Il

Il mascellare superiore si trova collocato troppo in avanti o la mandibola troppo indietro o entrambe le condizioni associate

  • Malocclusione Classe III

La mandibola è posizionata troppo in avanti o il mascellare superiore troppo indietro o entrambe le condizioni associate)

  • Morso aperto

In occlusione i denti posteriori vengono a contatto mentre gli anteriori rimangono distanziati

  • Morso profondo

In occlusione gli incisivi superiori coprono eccessivamente quelli inferiori

  • Morso crociato

Monolaterale. In occlusione alcuni denti superiori chiudono all’interno dei rispettivi denti inferiori con possibile deviazione della mandibola ed asimmetria facciale.

  • Morso crociato – Bilaterale

In occlusione alcuni denti superiori chiudono all’interno dei rispettivi denti inferiori senza deviazione della mandibola ed asimmetria facciale.

  • Affollamento

I denti sono sovrapposti in genere perché l’osso di supporto è piccolo o i denti sono larghi. In questi casi è frequente che alcuni denti non trovino lo spazio necessario per erompere in arcata (denti inclusi)

Le ragioni dell'ortodonzia - Quando fare una visita dall'ortodontista?

Consigliamo di effettuarla dai 3 ai 6 anni, quando tutti i denti da latte sono ancora presenti in bocca.
Questo con lo scopo di “intercettare” eventuali disarmonie dentali e/o scheletriche che, se non corrette in fase di crescita, difficilmente possono essere risolte più tardi. Una visita in età precoce diventa inoltre importante per verificare lo stato di salute dentale e le corrette procedure di igiene orale. Come per tutta la medicina preventiva anche in ortodonzia è più importante prevenire piuttosto che curare. Terapia precoce o intercettiva significa prevenire l’instaurarsi di molte malocclusioni.
Per fare ciò bisogna conoscere in, modo approfondito la causa delle disarmonie cranio-facciali, delle malocclusioni dentali e delle disfunzioni muscolari, e quindi riuscire ad eliminarle.
E’ dunque importante visitare il bambino precocemente per verificare se esiste una buona armonia tra le componenti anatomiche e dentali che costituiscono l’architettura cranio- facciale; se ciò non fosse bisogna intervenire tempestivamente per stabilire un giusto equilibrio e raggiungere un’occlusione corretta. Talvolta la terapia ortodontica precoce riesce a migliorare ma non a risolvere la situazione; sarà necessario quindi prevedere e programmare una terapia più tardiva, e più complessa, che porti ad una correzione definitiva in dentatura permanente (dopo i 12 anni). In certi casi potrà rendersi necessaria l’estrazione di alcuni elementi dentali. I tempi, la sede ed il loro numero dipendono dalla valutazione dello specialista che si prefigge di migliorare l’estetica e la buona funzione della masticazione.

Le ragioni dell'ortodonzia - In quali casi bisogna portare il bambino dall'ortodontista?

La necessità di intervento varia a seconda dell’età del bambino e del suo sviluppo. La dentatura è in continua evoluzione e per questo motivo la valutazione ortodontica deve essere ripetuta ad intervalli periodici. In presenza di queste situazioni è consigliabile portare il bambino ad un controllo ortodontico:

  • precoce o tardiva perdita dei denti;
  • difficoltà nel masticare o nel chiudere la bocca;
  • problemi respiratori;
  • succhiamento del dito o altre abitudini orali viziate;
  • affollamento dentale (denti malposizionati);
  • mascellari che deviano nella chiusura;
  • difficoltà nel parlare;
  • denti sporgenti;
  • trauma masticatorio delle guance o del palato;
  • disarmonia facciale;
  • serramento o digrignamento dentale;
  • rumori nell’articolazione della mandibola.

Le ragioni dell'ortodonzia - Quando intervenire? Approfondimento

Volendo schematizzare secondo un criterio cronologico in base all’età del bambino, si possono distinguere 3 periodi :

  • dalla nascita ai 3 anni (periodo neonatale)
  • dai 3 anni ai 6 anni (periodo della prima infanzia)
  • dai 6 anni in poi (periodo della fanciullezza).

Dalla nascita ai 3 anni

La prevenzione è indiretta e si avvale dell’aiuto dei genitori, che vanno motivati ed educati a tutte le problematiche connesse alla sfera orale. È preferibile l’allattamento materno a quello artificiale per l’azione favorevole svolta dalla muscolatura durante la suzione sullo sviluppo delle ossa del viso. Opportuni consigli e prescrizioni sul tipo di alimentazione verranno dati dai pediatri: in particolare qualità e quantità degli alimenti, delle vitamine e dei sali minerali. Le bevande zuccherate sono molto dannose. Fin dalla nascita si può iniziare la somministrazione di fluoro in quanto migliora i processi di mineralizzazione dei tessuti dentali (smalto) rendendoli più resistenti alla carie. Dopo lo svezzamento, durante l’eruzione dei denti decidui, è bene passare ad un’alimentazione solida che contribuisca con la saliva all’autodetersione dei denti e faciliti un armonico sviluppo delle arcate. E’ opportuno sottoporre il bambino in tenera età a visite specialistiche per abituarlo all’ambiente odontoiatrico ed istruire i genitori all’uso corretto dello spazzolino. Una non adeguata igiene orale può favorire la formazione di carie,che non solo possono provocare dolore e disagi alla masticazione, ma anche causare spostamenti dentali con perdita di spazio e quindi malocclusioni. Non devono essere usate tettarelle o succhietti dolcificati. L’uso di questi non dovrebbe prolungarsi oltre il secondo anno di vita; se ciò dovesse accadere, è necessario sostituire i succhiotti a forma di ciliegia, con quelli fisiologici a goccia o anatomici che si adattano meglio alla forma del palato.

Dai 3 anni ai 6 anni

In questo periodo devono iniziare le visite periodiche semestrali, durante le quali bisogna prestare massima attenzione alla dentatura decidua ed allo sviluppo dei mascellari, soprattutto per intercettare e intervenire su alcuni fattori eziologici (succhiamento del pollice o succhietto , respirazione orale e deglutizione atipica). Queste alterazioni funzionali cambiano l’equilibrio neuro muscolare ; il danno che possono provocare dipende da intensità, direzione e durata. Esse sono responsabili dell’insorgere della malocclusione o dell’aggravamento della stessa, mentre la loro eliminazione precoce può ripristinare le normali condizioni occlusali.Il succhiamento del dito fino ai 4 anni può essere ammissibile , ma dopo tale età deve essere eliminato. La deglutizione avviene normalmente con le arcate dentarie in occlusione , labbra a contatto, muscolatura periorale a riposo e lingua che prende contatto con la volta del palato. Nel neonato, la mancanza dei denti viene compensata dalla lingua che si interpone tra le gengive edentule. Con il completamento della prima dentizione, questo tipo di deglutizione, chiamata infantile, si modifica. Spesso causa di una deglutizione anomala è l’allattamento artificiale, specialmente se il foro della tettarella è stato allargato ed il latte defluisce spontaneamente senza contrazione muscolare. Se l’interposizione linguale perdura è frequente il riscontro di morso aperto che, se trascurato, degenera in gravi situazioni estetiche ponendo complicati problemi terapeutici. La respirazione orale può essere dovuta ad una abitudine viziata o al fatto che le prime vie aeree superiori sono ostruite. L’aria respirata attraverso la bocca non viene riscaldata e depurata con conseguente ipertrofia delle tonsille ed adenoidi. A livello nasale il mancato svuotamento del secreto mucoso con conseguente stasi e congestione favorisce la formazione di riniti ipertrofiche, sinusiti ed otiti. Il respiratore orale per la forzata posizione bassa della lingua va incontro ad un restringimento del palato. La costante posizione a bocca semiaperta consente la protrusione degli incisivi superiori.

Dopo i 6 anni in poi

Il bambino presenta una dentizione mista che si protrarrà fino al completamento della dentatura permanente (12-13 anni). Devono continuare i controlli periodici annuali, sia per perseguire gli scopi del periodo precedente, sia per raggiungere nuovi obiettivi:

  • diagnosi precoce delle anomalie dei denti permanenti;
  • controllo dello spazio in arcata, tenendo presente che i denti decidui non solo assolvono la loro funzione masticatoria, ma fungono anche da “mantenitori di spazio” per la dentatura permanente.

Le ragioni dell'ortodonzia - Perchè fare un trattamento ortodontico?

La conformazione delle ossa mascellari e dei denti influenza direttamente la posizione delle labbra. Nella foto si può notare il cambiamento del profilo della giovane paziente trattata con l’ortodonzia.

Il diritto di avere una bocca sana

Ogni genitore desidera un bel sorriso per il proprio figlio, come per se stesso, ed ognuno ha il diritto di avere una bocca sana. Con la bocca comunichiamo costantemente, esprimendo i nostri stati d’animo e sentimenti. La piacevolezza del viso è inoltre importante per avere fiducia in se stessi e per l’autostimarsi. Chi non si piace e si sente poco attraente, a causa di denti storti o di un profilo non armonico, tende a coprire la bocca quando parla, esita a sorridere e cerca di nascondere costantemente la sua immagine. In questo senso il correggere una malocclusione può dare dei vantaggi sociali, professionali e, migliorare l’atteggiamento di un individuo nei confronti della vita.

Gli scopi dell'ortodonzia precoce sono:

  • semplificare o ridurre i tempi di un trattamento tardivo;
  • promuovere una corretta attività masticatoria;
  • ridurre la suscettibilità e l’incidenza delle carie dentali;
  • prevenire affollamenti gravi e mancate eruzioni dentarie;
  • prevenire i traumi dentari (giochi, sport…);
  • evitare l’insorgere di lesioni dell’apparato di sostegno (parodonto);
  • prevenire ed eliminare attività respiratorie anomale;
  • eliminare le abitudini viziate (succhia-mento del dito)

È importante sottolineare come le abitudini viziate e le funzioni tipiche dell’apparato buccale (deglutizione, respirazione, masticazione) se anomale possono influire negativamente sullo sviluppo dei denti e della faccia

Il trattamento ortodontico

La visita rappresenta il momento irrinunciabile per poter fare una diagnosi ortodontica: Se la valutazione clinica non ravvisa alcun tipo di anomalia l’ortodontista può decidere di rivedere il bambino negli anni successivi per verificare nel tempo il corretto sviluppo della dentatura e l’entità e direzione di crescita delle strutture scheletriche del complesso cranio-facciale. In alcuni casi può richiedere ugualmente una radiografia delle arcate dentarie (ortopantomografia) per verificare presenza e posizionamento degli elementi permanenti non ancora erotti. In questa occasione l’ortognatodontista deve comunque fornire utili consigli per l’igiene orale e la prevenzione delle affezioni del cavo orale.   Nel caso si evidenzi una situazione anomala egli procederà ad un’accurata analisi strumentale, al fine di elaborare un piano di trattamento personalizzato. Lo studio del caso si avvarrà dell’ausilio di modelli in gesso delle arcate dentali, di fotografie (dentali e facciali) e di radiografie dei denti e del cranio (teleradiografia). Il clinico potrà decidere di intervenire immediatamente (trattamento intercettivo precoce) oppure tenere sotto osservazione il piccolo paziente per un trattamento più tardivo (controlli ogni 3-6 mesi). Nel caso decida di intervenire immediatamente lo specialista potrebbe proporre una seconda fase di terapia in dentizione mista tardiva o permanente. In molti casi un intervento precoce raggiunge un risultato che non è possibile ottenere dopo che la crescita è ultimata. In rari casi, ma pur sempre presenti, si può rendere necessario un intervento del chirurgo maxillo-facciale; si tratta di situazioni in cui il difetto di crescita assume aspetti particolarmente gravi.

Prevenzione dentale

Il messaggio contribuirà a far si che i bambini abbiano denti e gengive sane, oltre che influenzare positivamente alcuni aspetti della loro vita di relazione, tra cui:

  • salute generale;
  • autostima e fiducia in se stessi;
  • sviluppo del linguaggio;
  • sviluppo sociale;
  • comunicazione delle emozioni.

Una cattiva igiene orale potrebbe avere un impatto diretto sull’apprendimento del bambino e coinvolgere negativamente la famiglia. Il programma informativo Il programma informativo che vi presentiamo parte dal presupposto, trattamento scientificamente dimostrato, che il “trattamento dentale” è di gran lunga più dentale efficace quando è orientato alla prevenzione piuttosto che alla cura della malattia già conclamata.

l'igiene orale - Anatomia e fisiologia del dente

Dente Anatomia:

  • Corona: la parte visibile del dente.
  • Radice: alloggia nell’alveolo e dà stabilità al dente
  • Apice: estremità della radice.
  • Colletto: zona intermedia tra corona e radice.

Funzione:

  • Masticatoria, fonatoria, estetica.

Parodonto: (apparato di sostegno del dente)

Anatomia:

  • Tessuto gengivale: parte di mucosa orale che ricopre l’osso alveolare.
  • Cemento: ricopre la dentina nella zona della radice e fornisce punti di attacco alle fibre del legamento parodontale.
  • Osso alveolare: tiene il dente in posizione, lo protegge, lo nutre ed assicura un’elevata sensibilità che serve a localizzare gli stimoli esterni
  • Legamento parodontale: complesso di fibre che collega saldamente la radice all’osso, assicura un’elevata sensibilità, permette di localizzare gli stimoli esterni.

Funzione:

  • Tenere in posizione il dente, proteggerlo e nutrirlo.

Tessuti dentali

  • Polpa: costituita da tessuto connettivo, arterie, vene e nervi, è racchiusa dalla dentina. Occupa la camera pulpare nella corona ed i canali radicolari nella radice. Forma la dentina, nutre e dà sensibilità all’elemento dentario.
  • Dentina: costituisce la struttura di sostegno del dente. Di colore giallo avorio, è comprimibile ed elastica, in modo da assorbire lo sforzo della masticazione trasmesso dallo smalto.
  • Smalto: è la parte normalmente visibile del dente, è brillante, traslucido, molto duro, protegge la dentina all’interno della corona.

l'igiene orale - La visita dal dentista

Prendersi cura dei denti è compito del singolo individuo e dell’odontoiatra di fiducia. Il bambino si assume la responsabilità dei suoi denti negli intervalli di tempo tra le visite odontoiatriche usando in modo costante ed accurato lo spazzolino con un dentifricio al fluoro. L’odontoiatra in collaborazione eventualmente con l’igienista dentale effettua visite di controllo periodiche per:

  • accertare la salute di denti e gengiva;
  • diagnosticare problemi dentali:
  • insegnare le procedure di igiene orale e verificarne l’applicazione;
  • controllare la corretta esecuzione;

e, se necessario:

  • curare le carie;
  • pulire e lucidare i denti per rimuovere macchie e tartaro:
  • applicare il gel al fluoro;
  • fare radiografie panoramiche ed endorali;
  • applicare sigillanti.

l'igiene orale - Denti decidui e denti permanenti

I denti decidui (meglio conosciuti come denti da latte) svolgono un ruolo importante nello sviluppo delle ossa mascellari e della dentatura permanente: permettono la masticazione, mantengono lo spazio per i denti permanenti, permettono la fonazione, danno un belilaspetto al sorriso del bambino, contribuiscono alla sua autostima. I germi dei denti permanenti (azzurro) sono presenti nell’osso sotto la gengiva. I denti da latte (giallo) guidano i denti permanenti nella posizione corretta e mantengono lo spazio. I denti decidui sono in numero di 10 per l’arcata dentaria superiore e di 10 per l’arcata inferiore; più precisamente, in base alla forma:

    • 2 incisivi centrali
    • 2 incisivi laterali
    • 2 canini
    • 4 molari decidui.

Quando il dente permanente è pronto per erompere, le radici del dente deciduo si riducono permettendogli di cadere spontaneamente. A questo punto il dente permanente ha spazio per muoversi verso il posto che deve occupare I denti permanenti sono 32, 16 per ogni arcata; più precisamente:

    • 2 incisivi centrali
    • 2 incisivi laterali
    • 2 canini
    • 4 premolari
    • 6 molari

I primi denti permanenti ad erompere sono i primi molari e generalmente ciò accade verso i 5-6 anni. Questi denti erompono nella parte posteriore del cavo orale e non sostituiscono alcun dente deciduo. Per questo motivo spesso sono scambiati per denti decidui. I denti permanenti devono durare tutta la vita! Un modo valido perché i bambini mantengano una buona salute orale e proteggano la loro bocca è insegnare loro dei comportamenti corretti e sicuri in classe e nella vita di tutti i giorni. durare tutta Quando un dente permanente erompe, le sue radici si stanno ancora formando la vita (fino all’età di 10-12 anni). Un trauma ai denti tra i 6 ed i 9 anni può interrompere questo processo e causare la perdita prematura del dente stesso o la sua decolorazione per morte delle cellule della polpa dentale.

l'igiene orale - La prevenzione

Le regole basilari per mantenere sani i denti:

  • informazione: bisogna sapere come sono fatti i denti, che cosa avviene o può avvenire loro e cosa fare per mantenerli sani;
  • igiene: dopo la pulizia, la placca si riforma in poche ore. Occorre pulirsi i denti di frequente , subito dopo ogni pasto , sempre prima di andare a dormire ed evitare alcuni alimenti.

L’uso dello spazzolino mantiene sani denti e gengive mantiene brillante il sorriso e fresco l’alito. L’uso di un dentifricio al fluoro contribuisce a rendere i denti più resistenti alla carie.

Come usare lo spazzolino

  1. Schiacciare (a 45°) le setole dello spazzolino sulla superficie del dente, facendole entrare nel solco gengivale e imprimendo dei movimenti rotatori.
  2. Spazzolare verticalmente dal rosso al bianco (dalle gengive al dente).
  3. Spazzolare le superfici interne di ogni dente con la stessa tecnica.
  4. Posizionare lo spazzolino sulla parte masticante del dente e muoverlo avanti ed indietro.
  5. Spazzolare delicatamente la lingua.

Suggerimenti: scegliere uno spazzolino con setole morbide e di misura adatta all’età del bambino, usare una piccola quantità (3-5 mm) di dentifricio al fluoro, sciacquare sempre lo spazzolino dopo averlo usato e riporlo in un luogo areato dove le setole possano asciugarsi senza essere compresse, sostituire lo spazzolino quando perde forma, generalmente dopo 3-4 mesi e sempre dopo una malattia Infettiva, non scambiarsi spazzolino, non usare lo spazzolino per altro che non sia spazzolare i denti, non dimenticarsi di lavare i denti, specialmente prima di coricarsi. Durante la notte il flusso della saliva, un agente neutralizzante della placca, è ridotto e quindi i denti sono più suscettibili alla formazione della carie.

l'igiene orale - L'alimentazione

La reazione della placca

la placca dentale contiene dei batteri che sono normalmente presenti in bocca. dopo aver mangiato, la placca aumenta; è facile apprezzarne la presenza con la lingua poiché si avverte la consistenza di pellicola crespa sui denti. quando si mangia zucchero o cibi contenenti amido, i batteri della placca entro 20 minuti danno inizio ad una reazione che produce acidi che rimangono in bocca fino a quando non ci spazzoliamo i denti. l’acido viene a contatto con lo smalto del dente ed ha inizio il processo carioso. la saliva aiuta a neutralizzare la placca, dissolvendola (processo di autodetersione). durante la giornata, l’azione detergente della saliva può essere stimolata masticando delle gomme senza zucchero. all’opposto, il flusso salivare ed il potere detergente della saliva sono ridotti durante il sonno. per questo è importante eliminare la placca usando lo spazzolino prima di andare a dormire.

Il fuoripasto

Limitare la frequenza nell’assunzione dei cibi “fuori pasto” (merendine) può avere un notevole impatto sulla salute orale. infatti, ogni volta che alimenti contenenti zucchero o amido vengono a contatto con il cavo orale, acidi nocivi possono attaccare il dente. insulti ripetuti danno origine alla carie. generalmente:, i cibi contenenti amido non sono così dannosi per il dente come quelli contenenti zucchero, ma se vengono lasciati in bocca per un periodo di tempo sufficientemente lungo possono facilitare l’insorgenza di carie. il cibo può danneggiare i denti a seconda di come viene mangiato. più a lungo teniamo in bocca un alimento ricco di zuccheri o amidi (uva passa, datteri, patatine, crackers, ecc.), maggiore sarà la reazione placca-acido. se mangiamo 5 caramelle contemporanemante abbiamo un “rischio carie” di 20 minuti. se mangiamo 5 caramelle una alla volta si è esposti al rischio di formazione della carie per circa 100 minuti!!! se si beve una bevanda contenente zucchero durante il pasto il suo effetto nocivo è basso ma se la sorseggiamo per un periodo lungo può risultare dannosa al pari di alcune caramelle masticate una alla volta.

I fuoripasto sani

Non tutti i dolci possono o devono essere eliminati. È la frequenza di assunzione e la cadenza rispetto alle procedure di igiene orale che va regolata. È sconsigliata l’assunzione frequente di alimenti contenenti zucchero o amido tra i pasti, ma comunque, se dopo averli mangiati spazzoliamo bene i denti, non vi saranno danni alla dentatura. AI contrario, sono consigliati frutta (mele e pere), latte, pop-corn non salati, verdure (carote, sedano e spinaci), bevande non zuccherate (succhi di frutta al naturale), gomme da masticare senza zucchero, yogurt. Alcuni alimenti come latte, frutta, pane sebbene contenenti zuccheri semplici (fruttosio e glucosio) o zuccheri complessi (amido) forniscono al tempo stesso anche elementi nutritivi essenziali (vitamine, sali minerali e fibre), perciò ne va consigliata l’assunzione.

Fabbisogno nutrizionale dei bambini

Si deve sempre tenere presente anche l’elevato fabbisogno nutrizionale dei bambini, specialmente in periodi di elevato sviluppo psico-fisico. I bambini devono assumere alimenti contenenti zucchero durante i pasti quando sono meno dannosi per i denti ed evitarli al massimo come merendine fuori pasto.

l'igiene orale - La carie

La carie è un processo distruttivo del dente dovuto all’azione degli acidi prodotti dalla placca batterica. Inizia dallo smalto in modo indolore, con una piccola cavità; in questo stadio, non essendo ancora intaccata la polpa dentaria, il dente può essere curato e rimanere vitale. Estendendosi in profondità raggiunge la dentina; il dente fa male a contatto con freddo, cibi acidi o zuccherati. Quando raggiunge la polpa, il dolore comincia ad essere spontaneo; in particolare di notte e sdraiati. La polpa comincia a distruggersi e ad infettarsi: il dente duole alla pressione e a contatto con il caldo. L’ascesso (pus raccolto) si estende all’osso alveolare ed ai tessuti vicini. La faccia si gonfia. Si rischia di perdere il dente.

l'igiene orale - La placca dentale

I denti non sono lisci come sembrano. Al microscopio, infatti, lo smalto si rivela pieno di rugosità e sporgenze. E’ proprio in queste irregolarità che, dopo qualche ora dallo spazzolamento, si annidano i primi batteri di forma sferica e dopo qualche giorno quelli a forma di bastoncello. Questi si riproducono organizzandosi nella cosiddetta placca batterica che risulta praticamente invisibile. Tuttavia, il colorante delle pastiglie rivelatrici può facilmente portarla alla luce. La placca si annida negli anfratti, ai colletti in prossimità della gengiva e negli spazi tra dente e dente. Riproducendosi,forma degli acidi che intaccano lo smalto dando inizio alla carie, a patologie della gengiva e del legamento parodontale. Unico rimedio è la sua rimozione con una pulizia costante ed accurata. Nel tempo la placca non rimossa si mineralizza (quindi si indurisce), diventando tartaro, che continua a formarsi addentrandosi sotto la gengiva ed irritandola sempre di più. Il tartaro può essere rimosso solo dal dentista o dall’igienista dentale dopo aver frequentato corsi universitari.